“Per ogni riccio mi esce un capriccio, la pianta riccia io la voglio, sì!”

Non desiderare i ricci altrui!

I ricci sono sempre stati la mia passione. Quando vedo boccoli e riccioli, resto sempre estasiato e non resisto nel cercare -anche su una testa sconosciuta- un fugace e nascosto contatto. Non sempre sono stato discriminante verso il liscio, ad esempio dei figli di Nuvola (la nostra magnifica maremmana, immancabilmente riccia), ho scelto di tenere l’unica cagnolina dal pelo liscio di tutta la cucciolata.

La donna riccia al mio fianco

A differenza di quello che diceva la canzone (picchè da ogni ricciu ti caccia 'nu capricciu, la donna riccia nun la vogliu, no), io quando ho visto Niussea per la prima volta, mi sono innamorato subito di lei e della sua capigliatura riccissima. Con mia moglie però sono anche malignamente spietato: quando capita che si piastri i capelli, le dico sempre scherzosamente che se quella fosse la sua acconciatura naturale, non l’avrei mai sposata.

Il mio giardino “riccioso”

Ma le piante in tutto questo cosa c’entrano? Devo confessarvi, che anche loro mi stanno regalando notevoli ed inaspettate sorprese.
Nel mio giardino roccioso ho diverse specie appartenenti alla famiglia delle Agavaceae e Bromeliaceae, di cui molte hanno la caratteristica di avere l’apice delle foglie con un naturale disseccamento. Da qualche tempo, alcune di loro hanno iniziato ad arricciare gli apici; immaginate la mia emozione!

Queste nuove arrivate che si sono aggiunte alla collezione mi hanno dato modo di capire che, ahimè, neanche le piante possono sfuggire alla mia passione per i ricci!